La trasmissione delle opere latine

Oscar Testoni, ultima edizione: 13/07/2021

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  • Devastazione operata dal tempo nella tramissione delle opere della letteratura latina
  • Conosciamo 800 nomi (e sono solo una parte), di questi, 300 non ne abbiamo neppure un frammento, solo 144 ne possediamo una o più opere complete
  • Si sono persi anche grandi autori (Licinio Calvo, Cornelio Gallo, Vario Rufo) e alcuni ci sono giunti per caso (Catullo)
  • Quelli che ci sono giunti ⇒ modo insoddisfacente:
    • non abbiamo manoscritti anteriori al IV-V d.C.
    • i più antichi non sono necessariamente migliori dei più recenti: dipende dalla famiglia alla quale appartengono ⇒
      (CODICES RECENTIORES ≠ DETERIORES)
  • TRADIZIONE:
    • DIRETTA (codici, papiri, iscrizioni)
    • INDIRETTA (citazioni di un testo antico fatte da un altro autore antico): non sempre è la peggiore
  • II-III d.C. SOSTITUZIONE del PAPIRO con la PERGAMENA: costava meno, durava di più, vi si scriveva anche sul verso, vi si potevano fare cancellature
    La letteratura pagana quindi cominciò a distruggersi INVOLONTARIAMENTE: non tutto, infatti, poteva essere trascritto, e non sempre si trascriveva il meglio
  • LA SCUOLA: non poteva contenere opere d'insolita mole (come le Storie di Livio) ⇒ perdita di scritti latini a opera degli stessi latini
  • LA POLITICA: perdita di opere latine per volontà degli stessi latini (libri mancanti delle Storie e Annali di Tacito)
  • LE INVASIONI BARBARICHE: incuria determinata da altre preoccupazioni
  • I MONASTERI:
    • raschitura di scritti latini pagani per tradcrivervi sopra opere cristiane.
      Ma questo motivo non va considerato oltre certi limiti:
    • in parte, ANZI, la letteratura latina si è salvata proprio nei conventi, a incominciare dal monastero di Squillace, in Calabria, fondato da Cassiodoro (Vivarium)
  • LA RINASCITA CAROLINGIA: età di Carlo Magno (IX), rinnovarsi dell'idea di un impero romano ⇒ si trascrissero tanti autori latini

PRINCIPALI CODICI PIÙ ANTICHI
IV Palatinus (Virgilio)
V Medicĕus (Virgilio)
V-VI Bembinus (Terenzio)
Parisinus (o Puteanus) 5730 (Livio, deca III)
Vindobonensis (Livio, deca V, prima metà - solo)
VI Parisinus (o Puteanus) 8084 (Prudenzio)
VI-VII Bononiensis (Lattanzio: Div. Inst., De opif. Dei, De ira Dei)
VII-VIII Salmasianus (Anthologĭa Latina)
VIII Neapolitanus (Carisio)
IX Medicĕus I (o Laurentianus 68,1) (Tacito, Annales I-VI - solo)
Parisinus (o Colbertinus) (Latt., De mort. pers.)
Vossiani (Oblongus e Quadratus) (Lucrezio)
X Palatinus (Vetus) (Plauto)
Parisini 16024 e 16025 (Sallustio)
Vaticanus Latinus 3864 (Sallustio, Epist. ad Caes., framm. Historiae, Caesar De b. Gallico - solo)
X-XI Vaticanus Palatinus (Decurtatus) (Plauto)
Ambrosianus (Seneca, Dialoghi)
Laurentianus 51,10 (Varrone, De lingua Latina)
Leidensis Vossianus (Sallustio)
Medicĕus II (o Laurentianus 68,2) (Tacito, Annales XI-XVI, Historiae I-V; Apuleio, De magia, Metam., Florida)
Parisinus 1661 (Arnobio e Minucio Felice)
XII Neapolitanus (Properzio)
Fondamentale del XV Parisinus (già Traguriensis) (Cena Trimalchionis si Petronio)
PALINSESTI (codices rescripti, ovvero raschiati e riscritti)
IV Veronensis (I deca di Livio)
IV-V Ambrosianus (Plauto)
Vaticanus (De republica di Cicerone)


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