Seneca, De brevitate vitae I

Oscar Testoni, ultima edizione: 18/01/2023

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I. 1 Maior pars mortalium, Pauline, de naturae malignitate conqueritur, quod in exiguum aevi gignimur, quod haec tam velociter, tam rapide dati nobis temporis spatia decurrant, adeo ut exceptis admodum paucis ceteros in ipso vitae apparatu vita destituat. Nec huic publico, ut opinantur, malo turba tantum et imprudens uulgus ingemuit; clarorum quoque uirorum hic affectus querellas euocauit. 2 Inde illa maximi medicorum exclamatio est: "vitam brevem esse, longam artem". Inde Aristotelis cum rerum natura exigentis minime conueniens sapienti uiro lis: "aetatis illam animalibus tantum indulsisse, ut quina aut dena saecula educerent, homini in tam multa ac magna genito tanto citeriorem terminum stare." 3 Non exiguum temporis habemus, sed multum perdidimus. Satis longa uita et in maximarum rerum consummationem large data est, si tota bene collocaretur; sed ubi per luxum ac neglegentiam diffluit, ubi nulli bonae rei impenditur, ultima demum necessitate cogente, quam ire non intelleximus transisse sentimus. 4 Ita est: non accipimus breuem uitam sed fecimus, nec inopes eius sed prodigi sumus. Sicut amplae et regiae opes, ubi ad malum dominum peruenerunt, momento dissipantur, at quamuis modicae, si bono custodi traditae sunt, usu crescunt: ita aetas nostra bene disponenti multum patet.

PAULINUS: alto funzionario imperiale, preposto al delicato ufficio del vettovagliamento, forse Pompeo Paolino, apartenente alla ricca borghesia di Arles, forse prefetto dell'annona dal 48 al 55 e fose padre di quella Paolina che sposerà come seconda moglie Seneca di molti anni più vecchio, probabilmente dopo il 58.

Maior pars mortalium, Pauline, de naturae malignitate conqueritur, / quod in exiguum aevi gignimur, / quod haec tam velociter, tam rapide dati nobis temporis spatia decurrant, / adeo ut / exceptis admodum paucis / ceteros in ipso vitae apparatu vita destituat. //

Maior pars mortalium, Pauline, de naturae malignitate conqueritur è la principale.
Il con- di conquĕritur indica la coralità unanime della lamentela.
Maior pars è il soggetto di conquĕritur ed è accompagnato dal GEN. partitivo mortalium (si noti l'uso di mortales invece di homines per sottolineare la caducità)
Pauline, VOC. di Paulinus, destinatario del dialogo.
de...malignitate, de + ABL: compl. di argomento con iperbato del GEN naturae. Alfonso Traina (Loescher 1970) ci spiega che malignitas significa "malignità" solo sul piano connotativo, mentre su quello denotativo indica "avarizia, ingenerosità" (come in Liv. 5, 20, 2 dove malignitas si oppone a prodiga largitio, o come in Plaut. Bacch. 401 dove malignus è in coppia antitetica con largus e pure in questo testo a 15,3). Inoltre la dottrina stoica propone una visione provvidenziale del mondo, che mal si adatterebbe alla definizione di "malignità della natura", anche se qui è presentata secondo la voce degli altri mortales e non secondo l'opinione di Seneca.

quod in exiguum aevi gignimur è sub. CAUSALE + indicativo della realtà.

gignimur (soggetto sott. "nos") il passivo, "siamo generati" (rispetto all'intransitivo nascimur) implica la responsabilità della natura, come nota Traina (ibidem)
in + ACC, normalmente un compl. di fine, che qui assume l'idea di una destinazione stabilita: "destinati a" - exiguum aggettivo neutro sostantivato, "per un breve spazio" - aevi, GEN. partitivo, "di tempo" (= "per una vita breve")
L'apertura è sallustiana Iug. I, 1: Falso queritur de natura sua genus humanum, quod inbecilla atque aevi brevis (Traina).
quod ... quod ... tam ... tam l'anafora al posto della congiunzione copulativa, sostituisce un legame logico con un legame ritmico, secondo lo stile di Seneca (Traina)

quod haec tam velociter, tam rapide dati nobis temporis spatia decurrant è sub. CAUSALE + congiuntivo ...
... con variatio sintattica rispetto a gignimur, forse ... un gradazione discendente di ceretezza, ma anche una spia dell'anticiceronianismo senecano (Traina)
decurrant, ha il preverbio de- a evidenziare un moto verso il basso della corsa - il soggetto del verbo al plurale è haec ... spatia in largo iperbato che abbraccia l'intera proposizione a eccezione della prima (quod) e dell'ultima (decurrant) parola.
Il verbo è accompagnato dagli avverbi velociter e rapide, scanditi dall'anafora tam ...tam, che dà un martellante risalto allo scorrere inesorabile del tempo (Lucio De Rosa, Hoepli 2009): in particolare il secondo ha la stessa radice di rapio e, come annota Traina, aggiunge al primo l'idea di un moto travolgente, come di acque che precipitano a valle ... e come l'acqua non può tornare alla fonte, così il corso del tempo è irreversibile
Il soggetto haec ... spatia è determinato dal GEN temporis, accompagnato dal participio perfetto dati con esso concordato, che termina la sua azione sul DAT nobis ("a noi concesso")

adeo ut / exceptis admodum paucis / ceteros in ipso vitae apparatu vita destituat è sub. CONSECUTIVA (quindi col congiuntivo), anticipata dai due tam, che contine l'ABLATIVO ASSOLUTO exceptis admodum paucis

Cominciando dalla subordinata alla subordinata consecutiva, ovvero dall'ablativo assoluto con valore condizionale ("eccettuati" nel senso di "se si fa eccezione"), l'avverbio admodum rende superlativo l'aggettivo seguente paucis (quindi "pochissimi")
destituat ("abbandona") è il verbo della consecutiva, il cui soggetto è il NOM vita e il cui complemento oggetto è ceteros, che acquista il suo senso in contrappposizione con l'admodum paucis dell'ABL.ASS.
- Ancora Traina ci ricorda, sulla scorta di Ammendola, che destituat è di più di deficiat: per il secondo rappresenta la vita (e quindi la natura) come traditrice, il primo come un compagno di viaggio che ci lascia soli - destituere "piantare in asso" - in ipso vitae apparatu è un complemento di tempo con l'iperbato del GEN vitae ("nella preparazione stessa della vita", o come traduce Traina "proprio mentre si preparano a vivere") - Si noti anche il poliptoto vitae ... vita.
# conquĕror, -ĕris, -questus sum, -quĕri, 3 dep. tr./intr. lamentarsi, dolersi deplorare:
- assoluto - ACC - Cic. de + ABL - ACC + INF - QUOD + CONG (lamentarsi del fatto che) - CUR + CONG. (lamentarsi chiedendo che)
# gigno, -is, gĕnŭi, gignĕre , 3 tr. generare, partorire, creare, produrre
# decurro, -is, decurri, decursum, -ĕre , 3 int./tr. correre giù, precipitarsi
# do, das, dedi, datum, dāre , 1 tr. dare

Nec huic publico, / ut opinantur, / malo turba tantum et imprudens vulgus ingemuit; / clarorum quoque virorum hic affectus querellas evocavit.//

Nec huic publico [...] malo turba tantum et imprudens vulgus ingemuit è la principale.
I soggetti sono turba e imprudens volgus ...



Oscar Testoni, ultima edizione: 13/01/2022


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