Cicero philosophus
Oscar Testoni

Orationes Ciceronis
Ciceronis vita

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De officiis

tipologia: trattato
dedica: filius Marcus in quel momento ad Atene a studiare filosofia
data: autunno 44 a.C. mentre, per sfuggire ad Antonio, è costretto a continui spostamenti per l'Italia e mentre lavora alle sue Filippiche sempre contro Antonio
contesto storico: Cesare è morto e Antonio è sulla scena politica
Cicerone nel contesto storico: combatte contro Antonio, ai suoi occhi responsabile della definitiva rovina della patria
argomento: filosofia etica
scopo: cercare nella filosofia i fondamenti etici sicuri che permetta alla classe dirigente romana di riacquistare il controllo sulla società e superare il turbolento momento vissuto dalla repubblica
liber I: honestum (ovvero le virtù)
liber II: utile (ovvero i modi con cui la classe dirigente ottiene il potere politico e il consenso dell'opinione pubblica)
liber III: conflitto tra honestum et utile Cicerone cerca di dimostrare che non esiste un conflitto bensì identità: l'utile è conseguenza dell'honestum
fonte: per i primi due libri, Sul conveniente di Panezio di Rodi, filosofo stoico.
Il termine officium, usato nel titolo (propriamente azione adeguata in rapporto a un ruolo preciso1), traduce qui la parola greca kathèkon (propriamente ciò che si conviene1), usata dagli stoici per definire l'azione perfetta e razionale1 e quindi indica il dovere legato all'esercizio della virtù e alle conseguenti azioni opportune da compiere.
Panezio, che viene da Cicerone utilizzato come fonte per i primi due libri, aveva addolcito il rigorismo morale stoico rendendolo adatto a una classe dirigente ricca, colta e raffinata1, come l'artistocrazia romana, ma conservando un radicale rifiuto dell'edonismo epicureo (e della conseguente etica del disimpegno)1 e quindi ben adattandosi al mos maiorum romano.
Inoltre Panezio aveva anche reso meno duro il giudizio stoico sulle spinte naturali (istinti) che non vanno repressi, bensì corretti, disciplinati e guidati dalla ragione perché diventino vere e proprie virtù.
ISTINTO NATURALE
VIRTÙ STOICA
spinta alla ricerca del vero
SAPIENTIA
La ragione deve gestire con accortezza questa tendenza naturale affinché sia orientata sempre all'azione concreta evitando lo studio e la ricerca fini a se stessi
desiderio di proteggere la società
IUSTITIA:
dare a ciascuno il suo e tutelare la proprietà privata, fondamento degli stati e delle comunità
(le leggi agrarie dei Gracchi e le confische per i propri veterani da parte di Silla, Cesare e ora Antonio erano attuali)
Ma a mettere a repentaglio la iustitia non c'era solo in modo attivo l'avaritia, ma in modo passivo anche il disimpegno
BENEFICENTIA:
capacità di donare il proprio collaborabdo positivamente al benessere della società
Attenzione però alla corruzione delle masse: la beneficentia non deve diventare uno strumento al servizio delle ambizioni personali
l'istinto di primeggiare e imporre il proprio dominio
FORTITUDO vel MAGNITUDO ANIMI vel MAGNANIMITAS
La ragione deve trasformare la volontà di predominio da tendenza egoistica e prevaricatoria in virtuosa capacità di mettersi al servizio della collettività. Se ciò non avviene si ha anarchia e tirannide
naturale aspirazione all'armonia
TEMPERANTIA et DECORUM
Questa virtù regola tutti gli istinti grazie all'autocontrollo esercitato dalla ragione e integra tra loro le virtù in un tutto armonico, ottenendo anche l'approvazione degli altri.
Il decorum si può declinare in atteggiamenti e scelte di vita diverse secondo le qualità personali, le disposizioni intellettuali e morali di ciascuno
In Cicerone la riflessione teorica si accompagna a una minuta precettistica dei comportamenti dando inizio a una tradizione che avrà molto fortuna nella cultura occidentale: il galateo
Oscar Testoni (ultima versione: 13 marzo 2022)


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