Caesaris Commentarii

Oscar Testoni, ultima versione: 17/06/2022

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Genere dei commentari
  • non apparteneva al genere storiografico vero e proprio né l'autore aspirava a ciò
  • forse voleva assimilarli ai resoconti ufficiali che i generali periodicamente mandavano al Senato
  • forse si tratta di una raccolta di materiale non elaborato che costituiva la fase preparatoria di una stesura definitiva di un'opera storica
Giudizio di Cicerone sullo stile dei commentari di Cesare
nudi recti venusti
semplici schietti pieni di grazia
Per Cicerone "nella storia nulla riesce più gradito della
pura et inlustri brevitate"
uso di parole correte e genuinamente latine chiarezza capacità di selezionare i fatti più importanti
Consapevole allontanamento dal genere storiografico
  • mancanza di una prefazione
Attendibilità
  • piccole inesattezze, mancanza di errori gravi o grossolane falsificazioni, così da non esporsi a facili smentite: i fatti avevano molti testimoni
  • riduzione del linguaggio valutativo e uso di un tono apparentemente oggettivo e impassibile
  • la scelta dei fatti, le omissioni (la più eclatante l'omissione del passaggio del Rubicone), ma anche la disposizione e il modo di presentare i rapporti tra i fatti porta a presentarli nella luce più favorevole a Cesare
  • uso di artifici abilissimi dissimulati quasi perfettamente, l'uso dell'attenuazione, dell'insinuazione
Commentarii de bello Gallico

  • esigenze difensive (per la maggior parte) che lo hanno spinto alla guerra: consuetudine consolidata dell'imperialismo romano presentare le guerre di conquista come necessarie a proteggere la res publica e i suoi alleati dai pericoli di oltre confine - Cesare si deve difendere dai nemici politici che a Roma lo accusano di avere provocato una guerra senza una giustificazione e solo per potere personale.
    • INTERVENTO PREVENTIVO: sin dall'incipit pericolosità di Belgi, Germani e di Elvezi (che costituiranno il casus belli)
    • OPERA CIVILIZZATRICE: sin dall'incipit (Belgi estramemente distanti a cultu atque humanitate provinciae), il culmine nel discorso di Critognato
    Non secondo la Garbarino per la quale la giustificazione del conflitto difensivo-preventivo è quasi un topos senza enfasi tanto ormai Roma era avezza dopo la distruzione di Cartagine a una guerra imperialista di aggressione e conquista.
  • Cesare si rivolge anche all'aristocrazia gallica: assicura la sua protezione contro i facinorosi che aspirano alla tirannide sbandierando ideali libertari e indipendentistici
  • Ritratto compiuto del grande generale (questo è il vero / unico scopo secondo la Garbarino)
    • che identifica la propria gloria con quella di Roma
    • che sa sfruttare (o creare) occasioni di guerra
    • capace di prevedere e prevenire le mosse del nemico
    • ricco di risorse e in grado di affrotare le situazioni più difficili
    • sicuro della cieca obbedienza e della profonda devozione dei suoi soldati
58 a.C. ELVEZI ➘ EDUI - Cesare interviene in soccorso dei secondi e ricaccia i primi
ARIOVISTO, re degli SVEVI (GERMANI) si insediano in territorio gallico - Cesare ➘ Ariovisto e lo rispedisce oltre il Reno
⤇ necessità di una campagna preventiva in Gallia
57 a.C. I BELGI organizzano una coalizione VS ROMANI
CESARE ➘ BELGI
CESARE ➘ NERVI
CESARE ➘ ADUÀTICI
56 a.C. CESARE ➘ VENETI e altri popoli della Gallia atlantica
55 a.C. due tribù germaniche vengono spinte dagli SVEVI e oltrepassano il Reno CESARE ➘ GERMANI
Breve excursus sui costumi dei Germani
I spedizione in BRITANNIA
Ritorno e repressione diuna rivolta in Gallia
54 a.C. II spedizione in BRITANNIA - CESARE ➘ re dei Britanni (costringendolo a versare tributi e a dare ostaggi in consegna)
excursus sui BRITANNI
Di ritorno ribellione di popoli nella Gallia belgica
53 a.C. Repressione delle rivolte in GALLIA e ...
... per timore che ad esse si uniscano i Germani, nuova spedizione oltre il Reno
Ampio excursus etnografico su GALLI e GERMANI
CESARE rientra in ITALIA
52 a.C. RIVOLTA GENERALE DELLA GALLIA GUIDATA DA VERCINGETORÌGE, capo degli ARVERNI
BATTAGIA DI ALESIA
51-50 a.C.
AULO IRZIO
AUTORE: AULO IRZIO
Sottomissione dei popoli in rivolta
A Roma si fa sempe più intensa l'opposizione del Senato a Cesare
Commentarii de bello civili

  • Tutti concordano sulla necessità di un'AUTODIFESA - questione della responsabilità della guerra -> scagionarsi dall'accusa di avere scatenato una guerra civile:
    • ha intrapreso la guerra a malincuore costretto dai suoi nemici
    • non l'ha mai condotta con crudeltà: i nemici erano suoi concittadini
    • continui richiami alla sua volontà di pace
    • suo comportamento mite e clemente verso gli avversari -> NO LISTE DI PROSCRIZIONE (come aveva fatto Silla*) - NO BAGNI DI SANGUE - Cesare esaltando la propria clemenza vuole rassicurare su questo.
    • sistematica denigrazione dei capi avversari: vecchia classe dirigente egoista e corrotta -> "satira sobria" per svelare ambizioni e intrighi (il culmine della satira: campo pompeiano prima della battaglia di Farsalo)
    • mentre Cesare è clemente loro sono crudeli e vendicatori
    • vanagloriosi:
      • militanti incompetenti
      • vili e traditori
      • avidi e opportunisti
      Il bersaglio principale è Pompeo: meschino meschino nelle intenzioni e imbelle di carattere.
      Ma è bersaglio anche tutto il ceto senatorio: ipocrisa di Catone o di Lentulo Cure che si riempiono la bocca di parole come giustizia, onestà e libertà, mentre sono mossi da rancori personali o avidità di guadagno.
    • si presenta come un moderato, rispettoso delle leggi, non rivoluzionario
      Non è presente alcun programm di rinnovamento politico.
      Anzi vuole dissolvere l'immagine della propaganda che lo vede come un continuatore dei Gracchi e un Catilina.
      Vuole dimostrare di essersi sempre mantenuto nell'ambito delle leggi e di averle difese.
      Vuole rassicurare la classe media e benpensante dell'opinione pubblica romana e italica che si sentiva più rappresentata dai pompeiani che dai sovvertitori sociali, vuole rassicurare i POSSIDENTI. È vero che ha dovuto prendere talvolta dei provvedimenti urgenti che difende, ma non intende cancellare i debiti della plebe e dei membri dissoluti della classe senatoria.
  • anche qui evidenzia le proprie capacità militari e politiche.
    FORTUNA: non divinità cieca, bensì ciò che sfugge alla capacità di previsione e di controllo razionale dell'uomo - Essa è largamente presente per spiegare cambi repentini di situazione.
  • Vi è anche da parte di Cesare la celebrazione dei propri soldati:
    • promozione sociale di homines novi fino al rango senatoriale
    • consegna dei loro nomi alla memoria dei posteri
* e come torneranno a fare Antonio e Ottaviano

I LIBRO: gennaio - settembre 49 a.C.
1 gennaio 49 a.C. - Senato: lettura di una lettera di Cesare: Cesare e Pompeo depongano contemporaneamente gli eserciti
I consoli (filopompeiani): solo Cesare deponga le truppe
I due tribuni filocesaiani fuggono da Roma. Nuova seduta: senatus consultum ultimum: decretato lo stato di emergenza -> I consoli e Pompeo sono incaricati di arruolare nuove truppe.
RAVENNA -> RIMINI (per tacer del Rubicone che sta in mezzo)
falliti ulteriori tentativi -> PESARO -> AREZZO (intanto Pompeo va a Brindisi) -> ANCONA -> ASCOLI -> BRINDISI (ma Pompeo si è già imbarcato per Durazzo)
-> ROMA: raduna il Senato e propone negoziati -> SPAGNA: VS Petreio e Afranio che si arrende - Clemenza di Cesare coi vinti
II LIBRO: luglio - ottobre 49 a.C.
Continua l'assedio di MARSIGLIA rimasta fedele a Pompeo.
Resa: Cesare si astiene dal saccheggiarla / qui apprende dela propria nomina a "dittatore"
Intanto in Africa CURIONE, legato di Cesare, vince a Utica contro AZZIO VARO (pompeiano)
ma perde e muore contro GIUBA, re dei Numidi.
III LIBRO: dicembre 49 - novembre 48 a.C.
Cesare -> Epiro
FARSALO (storia nota)
ALESSANDRIA (pure)
perficiendum est

Oscar Testoni, ultima versione: 05/09/2022


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